Alle fonti della Basilicata medievale: edizioni, progetti e cantieri
Ad ormai dieci anni dalla pubblicazione del volume laterziano della Storia della
Basilicata
dedicato
al Medioevo è possibile cominciare a fare il punto sulle nuove acquisizioni nella
documentazione
storica
relativa alla Basilicata medievale.
Infatti, piuttosto che presentare un catalogo di quanto è stato prodotto in secoli di
studio ed
erudizione
sulle fonti lucane, o tentare subito la via di nuovi quadri interpretativi della storia
regionale,
nella
Giornata di studio verrà dato spazio alla esposizione di iniziative in corso,
essenzialmente da
parte di
studiosi attivi nell’Università di Basilicata, riguardanti l’edizione di fonti
documentarie, la
situazione
delle fonti narrative ed agiografiche, nonché di iniziative riguardanti le fonti
materiali in
ambito
archeologico e storico-artistico.
Interverranno con contributi scientifici: A. Antonetti, I. Aurora, N. D'Acunto, F. Delle
Donne,
C.D.
Fonseca, A. Galdi, D. Gerardi, R. Lamboglia, F. Panarelli, F. Sogliani, V. Verrastro, B.
Visentin.
La Giornata di Studio è organizzata dalla Cattedra di Storia medievale dell’Unibas
(prof. F.
Panarelli),
con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Umane e del Dottorato in “Storia, Culture
e saperi
dell’Europa Mediterranea dall’Antichità all’Età contemporanea” e con il sostegno della
Pro Loco
Castel
Lagopesole.
Presentazione del volume Alle fonti della Basilicata medievale: edizioni, progetti e cantieri, a
cura di
Francesco Panarelli, ordinario di Storia medievale nel Dipartimento di Scienze umane
dell’Università degli
Studi della Basilicata.
Il volume raccoglie le undici relazioni presentate nella cornice del Castello di Lagopesole, nel
marzo
2016, durante un Seminario di studi promosso dalla Pro Loco Castel Lagopesole e organizzato
dalla
Cattedra
di Storia medievale dell’Università della Basilicata.
Il Seminario, e oggi il volume, sono
scaturiti
dall’esigenza di fare il punto sulla situazione delle fonti per lo studio della Basilicata
medievale: non
solo delle fonti di natura archivistica, ma anche di quelle narrative, artistiche e
archeologiche.
Ne
emerge un quadro stimolante e a tratti anche provocatorio, tale da costituire una solida base
per
nuovi
lavori di scavo, di studio e di edizione.